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Dopo di noi

Il  For.al per andare incontro alla necessità lavorativa nei confronti dei diversamente abili, ha aderito al bando “Disabili”, indetto dalla Regione Piemonte, (per maggiori dettagli)

Nel seguente link,  abbiamo anche parlato, su come un diversamente abile, per rendersi il più autonomo e indipendente possibile,  può raggiungere le nostre sedi per poter sostenere i colloqui con le nostre orientatrici; ma indipendentemente da questi aspetti fondamentali un disabile “grave” che un domani non avrà più il sostegno dei propri famigliari che prospettive di vita ha?

Questa è una domanda, che affligge la maggior parte dei genitori con figli che hanno molteplici problematiche da gestire, in quanto provano una profonda angoscia nel sapere che nella migliori delle ipotesi andrà a finire ricoverato in una struttura apposita, sempre ché il patrimonio a disposizione sia sufficiente a provvedere al soggiorno e alle cure necessarie.

Per cercare di rispondere in modo concreto a questo annoso quesito il 25 giugno del 2016 il governo, per tutelare i diritti dei disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare ha varato il progetto “Dopo di noi”, che si propone di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone.

Questa legge, si inspira alla famosa “104” in cui per la prima volta viene introdotto il concetto di disabile grave e cioè un soggetto che non è in grado di provvedere a se stesso autonomamente.

La legge 104 successivamente verrà implementata dalla legge 162/1998 dove Comuni e Regioni si sono organizzati attraverso la realizzazione di programmi d’aiuto.

Cosa prevede il Dopo di Noi?

Il progetto di legge, si basa sulla creazione di un fondo per l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia, con relative agevolazioni fiscali. Il denaro viene immesso da parte di comuni, regioni ed enti del terzo settore per la realizzazione ad esempio di gruppi residenziali abitativi, in modo che colui che ne usufruisce non deve andare necessariamente in una struttura ospedaliera.

Per realizzare tutto ciò, ovviamente dovrà essere nominato un tutore che amministri il patrimonio erogato e provveda alle necessità del soggetto in questione.

La normativa è ancora molto nebulosa nella sua applicazione, pertanto negli anni a venire probabilmente sarà soggetta a modifiche di perfezionamento.

Ad oggi non pensiamo al “Dopo di Noi” ma al presente e a quello che può offrire l’ente professionale www.foral.org per il futuro delle persone svantaggiate.