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Il diamante – Terza parte

CARATTERISTICHE INTERNE

Sono le particolarità che si notano in un diamante, la cui visibilità influenza direttamente la classificazione delle stesse (purezza). La maggioranza di queste si sono formate prima o durante il processo di cristallizzazione della gemma in esame.

Ecco una sintetica descrizione delle caratteristiche interne che si incontrano con maggiore frequenza.

  • Inclusione puntiforme chiara anche denominata “pinpoint”.

L’inclusione puntiforme chiara è la più piccola inclusione visibile nel diamante. Appare come un piccolo punto bianco che tende a schiarirsi o come un piccolo punto nero con maggior contrasto. Ci si può confondere con particelle di polvere o con tracce puntiformi di residui da contatto sulla superficie del diamante.

  • Gruppo di inclusioni puntiformi chiare o “gruppo di pinpoints”.

Un gruppo di inclusioni puntiformi chiare è un insieme che va da tre a cinque punti vicini tra di loro. Anche in questo caso è possibile fare confusione con particelle di polvere o con tracce d’urto.

  • Inclusione cristallina.

L’inclusione cristallina è più grande di un punto ed ha un volume e una forma geometrica. Nei diamanti si trovano diversi minerali che si presentano come inclusioni cristalline: piccoli cristalli leggermente verdastri o incolori rivelano di solito la presenza di olivina.

Se di colore verde più intenso si può ipotizzare la presenza di cristalli di cromodiopside. Le inclusioni rosa-violetto indicano di solito la presenza di granato piropo; più raramente si possono osservare inclusioni di diamante in diamante e di altri minerali come rutilo, rubino, eccetera.

  • Inclusioni cristalline scure.

Le inclusioni cristalline scure hanno, come il cristallo trasparente, una certa forma e un certo volume. Le inclusioni scure sono per lo più inclusioni di aspetto metallico come quelle di pirrotite, che si sono formate prima o durante la cristallizzazione del diamante. L’inclusione scura più comune è sicuramente quella formata da una piccola ghiacciatura disposta in modo tale che per riflessione totale, appare totalmente scura.

  • Nuvola.

La nuvola è un insieme di punti e il numero di queste piccolissime inclusioni può variare da qualche decina a qualche migliaio. A volte le nuvole possono avere delle forme molto caratteristiche. La nuvola è legata alla storia della crescita del diamante e non di rado si presenta a forma di cubo o di ottaedro.

  • Ghiacciature o fratture.

La ghiacciatura o frattura è una fessura nel diamante che ha come punto di partenza quasi sempre la superficie della gemma.

Sovente, queste fratture hanno origine durante le fasi del taglio. Sono le parti più fragili del diamante e quando sono grandi possono compromettere la solidità del cristallo stesso. E’ quindi necessaria una grande cautela nella manipolazione di diamanti con ghiacciature nella parte dell’apice o, nel caso di tagli fantasia, sulle punte. A volte si possono trovare inclusioni cristalline a forma di farfalla circondate da fratture, che di solito sono conseguenza di un riscaldamento. Quando la temperatura del diamante è troppo elevata, nel momento in cui si produce la frattura si forma una fessura scura.

  • Foro da laser.

Il foro da laser è un’inclusione provocata dall’uomo per diminuire la visibilità di alcune inclusioni presenti nel diamante. Si presenta come un canale stretto e allungato ed è prodotto con un laser ad alta potenza; il canale parte dalla superficie della gemma per raggiungere un’inclusione scura, sbiancata poi con un acido o con un gas corrosivo.

Per cercare di rendere meno visibile il canale, il foro viene solitamente praticato perpendicolarmente alla tavola o sulle faccette della corona.

A volte viene anche immessa una resina sintetica nel canale per evitare che vi si introducano impurità. Questa resina ha anche il potere di rendere il canale otticamente meno visibile ed è considerato un trattamento da segnalare, non solo da parte dell’analista ma anche da parte del commerciante.

 

CARATTERISTICHE ESTERNE

Per caratteristiche esterne o segni esterni, intendiamo tutti quei difetti osservabili sulla superficie di un diamante alla lente 10x, difetti normalmente eliminabili con una rilucidatura della pietra.

Questi segni concorrono a stabilire il giudizio sulla simmetria e sul polimento e, come quelli interni, vanno riportati sulla scheda di analisi con una ben precisa simbologia. Ma contrariamente ai segni interni, valutati in base al loro aspetto, i segni esterni vengono considerati in base alla loro origine. A questo proposito possiamo suddividere le caratteristiche esterne in tre gruppi:

A ) Caratteristiche esterne dovute a cause naturali.

* Naturali (o natural): sono tracce della superfice del cristallo grezzo rimaste inalterate anche dopo la fase del taglio.

* Lineazioni strutturali: ovvero piani di accrescimento, di geminazione o di sfaldatura. Verranno considerate come segni esterni, e non interni, qualora vadano ad intersecare la superficie della pietra, e non presentino colorazioni o riflessi evidenti.

B ) Caratteristiche esterne dovute a lavorazione.

Sono dovute, nella maggior parte dei casi, a trascuratezza nel taglio e nella politura.

* Cintura frangiata: si forma a causa di una inadatta velocità di rotazione delle macchine utilizzate durante il taglio.

* Smerigliatura irregolare della cintura: è dovuta a scarsa cura in fase di politura. In condizioni ottimali, la cintura presenta una smerigliatura molto fine ed omogenea.

* Apice abraso: i diamanti con massa superiore a ct 0,50 presentano quasi sempre una faccetta di forma ottagonale a protezione dell’apice, parte molto fragile in un diamante. Essa deve avere dimensioni molto ridotte ed essere appena visibile alla lente 10x.

Come per ogni altra faccetta, anche in questo caso sono richiesti un buon taglio ed un’accurata politura; in caso contrario, l’apice mostrerà antiestetiche abrasioni lungo il suo perimetro.

* Faccette supplementari o faccette extra: sono minuscole faccette, solitamente di forma poligonale, che non rientrano nei normali schemi di taglio. Vengono eseguite per nascondere difetti naturali presenti sul diamante e si osservano sul padiglione in prossimità della cintura, più raramente sulla corona.

* Linee o tracce di polimento: tipici segni esterni dovuti alla lavorazione, possono essere visibili su singole faccette o, nei casi più evidenti, su tutta la superficie della pietra.

Quando molto evidenti, possono pregiudicare gravemente la lucentezza della pietra, poiché ne diminuiscono il potere riflettente.

* Cavità: dipendono solitamente da percussioni o urti provocati durante le fasi di taglio, oppure da cristalli molto superficiali che sono “saltati” durante la fase di sfaccettatura e polimentatura, lasciando una cavità.

C ) Caratteristiche esterne dovute a danneggiamento.

* Apice danneggiato: visibile alla lente a 10x e dovuto al contatto di più diamanti (tagliati) imprudentemente riposti nella stessa cartina.

* Graffi e spigoli abrasi: semplici sollecitazioni di tipo meccanico (urti), possono causare fratturazioni, abrasioni e graffi, anche molto evidenti, sulla superficie della pietra.

Anche in questo caso la causa più frequente è il contatto fra le gemme conservate con poca attenzione nella stessa cartina.

* Tacca: si tratta di particolari scheggiature lungo la cintura, dovute spesso ad errore in fase di montaggio (incastonatura) della pietra.

 

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Un diamante è per sempre 

Il diamante Seconda parte