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La transizione verde e la sfida della “nuova energia”

Report di: Simone Labate

L’energia Green rappresenta il nostro presente, ma soprattutto il futuro delle prossime generazioni.

Il Fotovoltaico ad oggi è l’alternativa più promettente per produrre energia pulita: For.Al punta nei suoi programmi di formazione a fornire expertise per un futuro dalle grandi prospettive ai nostri ragazzi.

La “punta di diamante” rappresentata dal nostro laboratorio polifunzionale con al proprio interno le più avanzate tecnologie di ultima generazione, non è l’unica energia su cui lavoriamo: i nostri programmi valutano la prospettiva legata all’eolico ed anche al nucleare che potrebbero effettivamente avere un importante ruolo tra le energie alternative.

La fissione nucleare nella realtà dei fatti produce emissioni inquinanti particolarmente contenute, molto simili a quelle dell’eolico e perfino più ridotte di quelle del Fotovoltaico. Per quanto riguarda le fonti fossili, le emissioni risultano cinquanta volte più ridotte di quelle associate ai gas e cento volte rispetto al carbone.

Visti questi numeri promettenti, perchè il nucleare non viene impiegato a larga scala?

Principalmente per due ragioni:

  1. per un problema di costi, in quanto creare nuovi progetti nel nucleare costa quattro volte tanto rispetto a utilizzare le energie rinnovabili.
  2. per l’annoso problema dello stoccaggio delle scorie nucleari (carburante radioattivo esausto).

La “soluzione nucleare”, a detta di alcuni sostenitori, potrebbe comunque essere complementare alle rinnovabili, in quanto per poter assicurare la fornitura di energia costante ed evitare possibili blackout, sarebbe necessario avere a disposizione anche e/o meccanismi di storage, che possano sopperire alla carenza di energia rinnovabile nei momenti di produzione ridotta.

In linea teorica il nucleare, oltre al fotovoltaico, potrebbe anche affiancarsi ad altre soluzioni, come ad esempio l’impiego di batterie sulle quali molte aziende stanno puntando, come quella automobilistica o quella telefonica.

Nel 2018 è stato inaugurato alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam il più grande sistema di accumulo di energia d’Europa in un edificio commerciale. Si tratta di un sistema che riesce ad accumulare 3 megawatt, utilizzando batterie sia rigenerate sia nuove provenienti da uso automobilistico. Per dare l’idea, è la stessa quantità di celle usate da 148 Nissan Leaf, che potrebbero essere usate per ricaricare 500.000 smartphone o far funzionare 7000 appartamenti per un’ora.

Le batterie “esauste” delle vetture non sono più effettivamente in grado di sopportare cicli di ricarica e utilizzo necessari per la propulsione delle vetture. Questo però non significa necessariamente dire che siano arrivate a fine vita.

Uno dei modi per riutilizzare queste batterie è impiegarle come accumulatori di energia. Se pensate di dover immagazzinare grandi quantità di energia elettrica, potrebbe proprio essere la soluzione migliore.

La soluzione vede da un lato la produzione di energia elettrica grazie a 4200 pannelli fotovoltaici installati sul tetto dello stadio, che può essere aperto o chiuso a seconda delle condizioni climatiche. In seconda battuta, anziché essere immessa in rete, questa energia viene conservata. I vantaggi sono molteplici: il sistema di accumulo d’energia fornisce l’alimentazione di backup, riducendo così l’impiego di generatori diesel; offre un supporto alla rete elettrica, attenuando appunto i picchi di consumo; infine evita in parte il sistema di vendita/acquisto continuo, con un risparmio economico. Nel momento in cui le batterie hanno raggiunto la capacità massima, l’energia prodotta viene comunque immessa nella rete.